La Costiera Amalfitana Da Positano a Vietri sul Mare 36 chilometri di paradiso. Quattordici località ognuna con le sue tradizioni e le sue peculiarità per le quali vale la pena visitarle almeno una volta nella vita. Immerse in uno scenario incantevole condividono un mare cristallino dai colori intensi, una natura selvaggia, le chiese dalle cupole maiolicate e le case aggrappate all’impervia roccia. |
I Comuni compresi lungo la costa e immediatamente a ridosso sono:
Vietri sul Mare, Cetara, Maiori, Minori, Tramonti, Ravello, Scala, Atrani, Amalfi, Agerola, Conca dei Marini, Furore, Praiano e Positano.
Chimata anche La "Divina Costiera ", la costiera Amalfitana è un patrimonio culturale e mondiale appartenente all'UNESCO.
Il massimo splendore della Costiera si è avuto in epoca dell'antica Roma dove in varie località i patrizi romani decidevano di stabilire la loro residenza, cosicchè numerose ville sono sparse un po' in tutta la Costiera; successivamente un secondo periodo di importanza storica si è avuto con la Repubblica di Amalfi, Repubblica Marinara insieme a Pisa, Genova e Venezia, storia che tuttora viene rivissuta ogni anno con le famose Regate, storica manifestazione folkloristica famosa in tutto il mondo.
La Divina Costiera è una delle località più ambite da genti di tutto il mondo, basta citare Positano, Amalfi, Ravello, luoghi dalle superbe bellezze paesaggistiche, oltre che scrigni colmi di storia, I paesi della Costiera Amalfitana sono meta otre che di turisti, anche di artisti, meta sia di persone in cerca di mare sole e pace che di giovani alla ricerca di divertimento e vita notturna
Positano
Positano si trova alle spalle dei Monti Lattari, che la riparano dai venti del nord, per questo motivo gode di un clima mite ed asciutto.
Il paese ha una struttura propria e originale, con un'architettura che si arrampica lungo la roccia. Le casette a ridosso l'una dell'altra, così tanto fotografate, sono la caratteristica di Positano.
Quando si è lì non si crede ai propri occhi e si continua a guardarsi attorno, presi e persi tra tutti i vivaci colori, dal bianco delle case, sfondo dei fiori che decorano le abitazioni, alle piccole botteghe artigiane, con le stoffe variopinte e l'odore di cuoio dei sandali fatti a mano, e dai ristoranti, specializzati in cucina di mare, al brulicare di vita che ogni giorno si propone.
La moda: I colori dal bianco ai motivi floreali, di stoffe e tessuti costituiscono la "Moda Positano", che ormai è un marchio, un fenomeno che esplode negli anni Cinquanta come simbolo di libertà, trasgressione e follia contro gli schemi rigidi dell'abbigliamento di quel periodo.
Oltre che per l'abbigliamento, Positano si distingue per gli accessori: i sandali positanesi, infradito, zoccoli di legno o di sughero, e le ciabatte in tela, con suola di corda, realizzati dai famosi calzolai, capaci di realizzarli a mano, anche al momento, mentre si attende davanti alla bottega.
Furore
Terra Furoris, ovvero Terra del Furore, è l'antico nome del paese e trae origine dalla furia delle acque del mare all'interno del fiordo.
Seguendo i tornanti collinari di una strada incisa nel verde (l'Amalfi-Agerola) si arriva a Furore, "il paese che non c'è". Infatti, più che un paese, è uno sparso abitato, dove le case non stanno una accanto all'altra ma spuntano da costoni di roccia.
Con le sue case sparse, sembra nato da un mazzo di carte sparpagliato dal vento.
Sui ripidi fianchi del canyon, o su qualche omerica rupe discoscesa, potrebbe celarsi una divinità addormentata: un nudo fauno, rievocato dagli eretici dell'amore libero, o una sirena, avvistata da una scalinatella, da una barca sul mare o dal sentiero dell'agave in fiore.
Singolare è la galleria d'arte en plein air costituita da oltre cento "muri d'autore", murales e sculture che fanno di Furore un "paese dipinto" che si racconta anche in questo modo.
IL CINEMA A FURORE
Nel 1948 Roberto Rossellini girò il vero omaggio all’arte della bravissima Anna Magnani: l’episodio centrale del film “Amore”, che racconta la storia di una pastorella che, rimasta incinta, crede di stare per partorire un essere divino.
E proprio qui Anna Magnani e Roberto Rossellini, vissero la loro tormentata e intensa storia d’amore: si innamorarono del fiordo tanto da comprare due “monazzeni”, case dei pescatori proprio sulla spiaggia, ironicamente ribattezzate con i loro soprannomi: “ la villa del Dottore” e “la villa della storta”.
E si dice che proprio durante le riprese del film cominciarono ad arrivare la prime lettere di Ingrid Bergman che chiedeva un incontro con il regista scatenando una violenta gelosia in Nannarella. Ancora oggi i furoresi raccontano divertiti quella volta che la Magnani in uno dei ristoranti della zona, sotto l’impulso di una gelosia furibonda, lanciò al regista in pieno viso un piatto di spaghetti al pomodoro.
Lei sarà abbandonata e sarà abbandonato anche il romantico nido d’amore. Anna Magnani non tornò mai più a Furore, regalò la sua casa al vecchio custode che ancora oggi la affitta a coloro che vogliono respirare questa strana atmosfera a metà tra mito e realtà.
Conca dei marini
è uno dei più pittoreschi paesi della Costiera Amalfitana, meno blasonata delle vicine Amalfi (5 km), Ravello (12 Km) e Positano (12 Km) , conserva il suo fascino di antico borgo marinaro arricchito da panorami di grande bellezza.
Il paese, composto da piccole case dal colore bianco, si sviluppa interamente su una piccola baia dominata dalla cosiddetta Torre Saracena, una antica torre di guardia a base quadrata costruita nel 1563 per difendere la popolazione dalle incursioni dei pirati saraceni. La grotta dello smeraldo è uno dei gioielli di Conca dei Marini. Alta circa 24 metri, lunga 60 metri e larga 30 metri questa grotta ha il fondo coperto dall’acqua marina che penetra da una fenditura nella roccia insieme alla luce solare responsabile del colore smeraldo che l’acqua assume. Ai buongustai Conca dei Marini offre una visita
alla chiesa e al monastero di S. Rosa all’interno del quale è stato istituito un museo sulla vita monastica. Sarà possibile vedere la preparazione di antichi rimedi realizzati con le erbe officinali ma soprattutto si potrà giungere alla fonte di una famosa delizia del palato, la sfogliatella Santa Rosa, inventata nel 1600 proprio in questo convento ed ovviamente degustarla insieme ai vari tipi di rosolio e all’immancabile limoncello.
Sulla caratteristica spiaggia del paese, in estate, è possibile incontrare le associazioni locali che organizzano la "tammurriata", uno spettacolo di musica popolare sempre coinvolgente e le immancabili spaghettate notturne innaffiate dal vino locale e tanta anguriaSulla caratteristica spiaggia del paese, in estate, è possibile incontrare le associazioni locali che organizzano la "tammurriata", uno spettacolo di musica popolare sempre coinvolgente e le immancabili spaghettate notturne innaffiate dal vino locale e tanta anguria
Amalfi
Posto nel cuore della Costiera Amalfitana, Amalfi è stata dichiarata dall'Unesco Patrimonio Mondiale dell'Umanità nel 1997.
Le origini del borgo sono molto antiche e la sua fondazione risale al periodo della dominazione romana.
Durante la sua millenaria storia, Amalfi è stata una delle celebri Repubbliche Marinare che si contendevano il controllo del mediterraneo.
Il centro turistico di risonanza internazionale, deve la sua fama alle sue incomparabili bellezze ed alla dolcezza del suo clima.
La sua storia secolare, la bellezza del paesaggio, il mare, i monumenti rappresentano un cocktail formidabile ed irripetibile.
Incuneata tra i Monti Lattari, disseminati di agrumeti, ed il mare, Amalfi è la perla della costa che da lei prende il nome.
Il paese è formato da case bianche abbarbicate alla roccia, in un intreccio di vicoli e scale, ed è addossato ad uno scosceso pendio scavato nel vallone del fiume Canneto.
Una natura solare, intatta e selvaggia che crea un’atmosfera magica.
Il porto turistico è attrezzatissimo anche per raggiungere le splendide spiaggette come quella di Santa Croce. Fra il ‘900 ed il 1100 il commercio amalfitano toccava i maggiori porti del Mediterraneo e la città si era affermata come potente repubblica.
I navigatori amalfitani conoscevano già l’uso della bussola ed i suoi statuti prevedevano un ordinamento ed una regolamentazione dei rapporti marittimi che costituiscono i primi esempi del moderno diritto di navigazione. Il suo monumento principale è senz’altro costituito dal Duomo di Sant’Andrea, con la maestosa scalinata formata da 57 gradini, meta sognata da tutte le giovani coppie che scelgono Amalfi per sposarsi.
Lo storico porto, oltre che essere punto obbligato per tutti i dipartisti e per fare escursioni lungo tutta la costa, fino a Capri e Sorrento, rivive ancora oggi i fasti del passato repubblicano, essendo teatro della Regata Storica delle Repubbliche Marinare, che si svolge, in costumi medioevali, ogni 4 anni a giugno. Da non perdere anche una tappa al Museo della Carta, ancora oggi prodotta e raffinata con tecniche settecentesche.
D’estate Amalfi è la capitale della mondanità e del divertimento con innumerevoli manifestazioni, come la Sagra del limone, in omaggio al prodotto tipico della Costiera ed allo squisito liquore da esso derivato, ed i laboratori d’arte creativa.
Minori, località balneare di antica memoria. La Villa Marittima, ricca di mosaici e affreschi, testimonia la presenza dei patrizi romani che la scelsero come una delle loro mete preferite.
Maiori con la sua lunga spiaggia, il porto turistico e il lungomare offre ai turisti tutti i confort alberghieri e di ristorazione.
Erchie, patrimonio dell’Unesco
Cetara
La strada che da Vietri continua tortuosa fino alla punta di Fuenti, attraversa il vallone dell'Albore ed è dominata per breve tratto dai paesi di Raito e Albori, continua poi quasi rettilinea per raggiungere l'antica conca di Cetara avvolta dal monte Falerzio, in parte verdeggiante e rigoglioso di agrumi ed in parte rado e selvaggio.
Paese di pescatori, meno noti, ma di grande suggestione, sono una sosta interessante prima di raggiungere Vietri sul Mare.
Vietri
è nota in tutto il mondo per le sue ceramiche, una tradizione che ha inizio nel Medioevo.
l’artigianato della ceramica è sempre stato uno dei settori principali dell’economia vietrese.
Nel XV sec. a Vietri venivano prodotte langelle di nuda terracotta, però non c’era paragone con città quali Cava, Nocera, Salerno, anche perché era priva di argilla. Ma nei secoli XVI e XVII la struttura produttiva di Vietri subì delle trasformazioni a livello industriale.
A favorire ciò, senza dubbio, fu anche la sua fortunata posizione all’interno del commercio tirrenico, il rapporto diretto con opifici siti in spiaggia, le colline ricche di legname e la formazione di una classe imprenditoriale che aveva stretto rapporti con Sicilia, Sardegna e Liguria.
La produzione di ceramica, a Vietri, spazia tra piatti, giarre e boccali, i cui motivi decorativi riprendono lo stile arcaico, lontani da quella che è la realtà del luogo. Solo con Irene Kowaliska le decorazioni iniziano a rappresentare la vita vera del posto.
Oggi è una meravigliosa località turistica che sorge ai piedi del monte Liberatore.
Ravello
Meta di un turismo di elite culturale, frequentata da artisti e intellettuali già dall’800, si anima durante l’anno di eventi culturali di grande spessore come il collaudato Ravello Festival.
Ravello è il paese più sereno della costa , situato a 350 metri sul livello del mare è stata la sede della nobiltà del Ducato amalfitano. Ha avuto il periodo di maggiore splendore con gli Angioini , Boccaccio ne parla nel suo Decamerone e Wagner qualche secolo dopo, a Villa Rufolo trova il magico giardino di Klingsor.
Ogni anno nei giardini della villa , nel mese di luglio , si tengono i concerti Wagneriani che continuano poi con altre manifestazioni musicali che hanno valso a Ravello l’appellativo di “città della musica”.
La collaborazione di un lord inglese con un genialissimo sarto ravellese , crea una delle meraviglie dell’intera costa, Villa Cimbrone , a strapiombo sul mare con la terrazza dell’infinito che, blocca il respiro ma apre il cuore ad una bellezza incomparabile .